Gilmore Girls – sproloqui, abbracci... e caffeina

recensione da alphabetcity.it

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    Ecco la storia di due donne seducenti e un legame davvero speciale, in un magico intreccio tra realtà, finzione e inverosimiglianze. Niente indugi, le Gilmore vi aspettano!

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    In un punto imprecisato del Connecticut, sorge una fiabesca cittadina di nome Stars Hollow (uno di quei posti che realizzano tutte le mitizzazioni bucoliche degli USA sulla sana vita di provincia), popolata da personaggi stravaganti e fuori dal tempo, tutti con uno smagliante sorriso stampato in faccia. E da qualche parte di questa cittadina dei sogni, si erge eterea la dimora di due giovani splendide donne. No, non sono sorelle. Lorelai e Rory Gilmore sono madre e figlia.
    Quando Lorelai, rimasta incinta a soli sedici anni, decide di fuggire dal suo mondo aristocratico, disprezzando il putrido odore dei soldi per costruirsi un destino tutto suo, eccola trovare rifugio nell’idilliaca e accogliente Stars Hollow. Dopo sedici anni, il suo operato si dimostra perfetto, perché non solo ha intrapreso una fulgida carriera, ma ha generato la figlia ideale: Rory è bella, dolce, assennata, studiosa e intelligente; è un po’ timida e impacciata con i ragazzi... ma non temete, presto la sua vita sentimentale si popolerà di affascinanti virgulti pronti a tutto pur di farla felice (in fondo è sempre questo che succede alle fanciulle brave, brillanti e carine, no?!).
    Le uniche preoccupazioni che sembrano turbare la tranquilla esistenza delle due derivano dall’irrequieta vita amorosa di Lorelai, quella più grande per intenderci (sì, lo so, è difficile distinguerle... hanno lo stesso nome, gli stessi occhioni azzurri, sono due gocce d’acqua insomma!), vera sciupa-uomini, che proprio non vuole mettere la testa a posto, facendo disperare i “poveri” genitori. Altra nota dolente nell’armoniosa vita delle Gilmore è infatti il difficile rapporto che la nostra “mamma bionica” ha con i suoi genitori (d’altronde è lei la pecora nera della famiglia, perché l’adorabile Rory è così dolce da far venire la carie!). Emily e Richard, snob esponenti dell’alta società, proprio non digeriscono le scelte di vita della loro (una volta promettente) figliuola, e cercheranno in tutti i modi di intromettersi nell’idilliaco e morboso rapporto tra la ragazza-madre e sua figlia, decidendo astutamente di volgere le loro attenzioni alla mansueta Rory.
    Tra drammi familiari e sentimentali, confronti generazionali e incomprensioni, eccoci conquistati senza scampo dall’irresistibile mondo romanzesco di Una mamma per amica. Che alterna le crisi (di cui sopra) con i divertenti dialoghi, in cui le due protagoniste dimostrano un’abilità dialettica, e una scorta di saliva, davvero inesauribili! Le lingue più veloci del Connecticut non fanno altro che parlare, parlare, parlare... tanto che a volte verrebbe voglia di selezionare il tasto “muto” del telecomando, o urlare al televisore: “nascondete la caffeina!”. E anche in fatto di cibo ingurgitato non scherzano... Mangiano come se avessero quattro stomaci e hanno sempre una linea perfetta (come accade a tutte noi nella vita “vera”, d’altronde...).
    Ma, una volta abituati ai ritmi serrati delle battute e alle inverosimiglianze (ma insomma, voi ve lo bevete il fatto che queste due protagoniste siano così “perfette”??), questa serie risulta una vera “trappola” cattura-spettatori! Saranno le super seducenti e spigliate protagoniste (dal look sempre impeccabile... per non parlare poi della conversazione, sempre sagace e ironica), gli intrecci un po’ da soap che fanno sempre presa sul pubblico o la gustosa cornice fatta di personaggi molto particolari. Fatto sta che Amy Sherman-Palladino, creatrice del telefilm, ha saputo trovare una formula veramente accattivante per parlare dei rapporti genitori-figli (pur se la serie solleva comprensibili dubbi su fino a che punto sia sano e giusto allungare il “cordone ombelicale” che lega una madre a sua figlia).
    Travolgente davvero il successo e l’attenzione che questo telefilm ha focalizzato su di sé... e numerose sono anche le citazioni scherzose che può vantare, in tante serie TV e anche nel film Sin City, in cui Alexis Bledel (la “nostra” Rory) interpreta un personaggio che parla continuamente al telefono con la “mamma”. E tanto è stato il riscontro di pubblico, che l’annuncio dell’emittente The CW che la settima stagione della serie sarebbe stata quella conclusiva ha provocato lo sconcerto dei numerosi fan, che si aspettavano un degno finale per le vicende delle due Lorelai. Perché anche se la sua atmosfera un po’ melliflua può non piacere, resta comunque un dato di fatto che Una mamma per amica un finale più “sostanzioso” lo avrebbe meritato. Non ci resta che attendere l’annunciato progetto dei coniugi Palladino (autori e produttori esecutivi fino alla sesta stagione) di realizzare un film TV sulle Gilmore Girls. Mentre continuiamo a chiederci se esiste davvero, da qualche parte nel mondo, un posto come Stars Hollow... e se così fosse, vorremmo davvero viverci?

    http://www.alphabetcity.it/index.php?com=articolo&id=1485
     
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