Will & Grace – un accumulo esilarante di stravaganze

recensione da alphabetcity.it

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    Scherzare sulle preferenze sessuali in modo dissacrante e politicamente scorretto si può. Se a farlo sono i quattro di Will & Grace

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    L’amicizia è sempre una questione complicata. Se poi il rapporto si regge su un menage di tipo “matrimoniale”, fatto di continui litigi e riappacificazioni... beh, questo può dar vita a situazioni complicate, ma anche esilaranti!
    Will Truman e Grace Adler (lui un avvocato serioso e permaloso, lei un’arredatrice egocentrica e scroccona) sono due strampalati personaggi, amici di vecchia data che condividono tutto: gioie, dolori e... la passione per gli uomini!. Sfortunati in amore e pieni di irresistibili difetti e manie (e privi di tutti quei “buoni sentimenti” politically correct), vivono una singolare e simbiotica relazione. E se la TV statunitense ci ha abituati da anni a sitcom che mettono in scena con ironia le nevrosi e le stranezze di trentenni single, soprattutto se newyorchesi - a quanto pare New York è stata promossa a epicentro di stravaganze e fisime - non fatevi sfuggire Will & Grace! Questa brillante commedia delle ambiguità contiene al suo interno una struttura ricca di trovate ironicamente folgoranti, che fluttuano liberamente e imprevedibilmente da una situazione surreale all’altra, acquisendo così una connotazione alquanto sconclusionata (seppur in caotico contrasto con la rigidità e la stereotipizzazione dei personaggi, e dei loro vicendevoli rapporti), che conquista alla prima gag con le sue inaspettate e fulminanti evoluzioni comiche.
    Ma Will & Grace è molto più di questo e il suo maggior pregio risiede nel fatto che affronta con sagacia tematiche troppo spesso ritenute dei tabù. Non è certo un mistero infatti che sia una serie che parla senza troppi peli sulla lingua di sessualità e inclinazioni sessuali (e il "mondo gay" ne occupa una fetta importante) inserendo nella sfilza di singolari e divertenti situazioni piccanti e argute incursioni dialettiche nell’argomento. Ecco perché risulta fondamentale la presenza di due comprimari davvero speciali (fondamentali per la buona riuscita delle otto stagioni della serie). Karen, la “segretaria” di Grace ricca e dalla lingua tagliente, con forti dipendenze da alcol e farmaci e un approccio al sesso piuttosto disinibito e ambiguo; Jack, aspirante star, vanitoso e primadonna, spudorato e sciupa-uomini. I due sono i personaggi più irriverenti della sit-com e formano una coppia spumeggiante e grottesca, cinica e fuori dagli schemi, fornendo spesso gli spunti più esilaranti del telefilm. E al di là dell’indubbia bravura di Debra Messing ed Eric McCormack, gli attori che prestano le proprie fattezze a Jack e Karen, Sean Hayes e Megan Mullally, donano ai loro personaggi un tratto davvero caratteristico e sono alla testa effettiva del quartetto per la loro interpretazione.
    Argomento portante della serie, la sessualità viene affrontata in maniera mai visivamente sfacciata - piuttosto con numerose allusioni maliziose - e le panoramiche sull’omosessualità sono tese a evidenziarne la normalità (ma anche certi stereotipi su cui si fa ironia dissacrante e mai volgare), anziché approfondirne problemi e difficoltà. Aspetto a due facce che, se da una parte consente ai detrattori di puntare il dito sulla mancanza di spessore dato a questo argomento, dall’altra riesce nell’intento di essere "digeribile" per il vasto pubblico. Certo, il successo di Will & Grace e l’ascesa dei suoi personaggi a delle vere e proprie icone gay friendly sono dovuti anche alle numerose serie che nell’ultima decade hanno costellato i palinsesti affrontando questo tema in diversi modi. E sicuramente, tra le tante degne di nota, spicca un predecessore come Ellen, anche se la piega scelta dalla DeGeneres, più marcatamente politica e a tratti didascalica, sia ben diversa dal percorso intrapreso da David Kohan e Max Mutchnick (i creatori di Will & Grace) i quali, nonostante le edulcorazioni e i cliché presenti nella serie, hanno saputo trovare una loro ricetta originale. E vincente!

    http://www.alphabetcity.it/index.php?com=articolo&id=1545
     
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