Friends – gli amici più irresistibili della TV

recensione da alphabetcity.it

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    Se c’è ancora qualcuno che si domanda per quale ragione questa serie riscuote tanto successo, rispondiamo che di ragioni ce ne sono tante. Almeno sei...

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    Il successo che le sitcom riscuotono sin dalla loro lontana origine è indubbio, e la televisione ne ha sfornate talmente tante da confermare la vitalità di questo genere sempreverde, scodellando (for our eyes only) delle vere e proprie perle di genialità. Eppure abbiamo dovuto aspettare il 1994 perché uscisse dal magico cilindro della NBC la situation comedy più divertente che il piccolo schermo abbia mai “ospitato”, una sit-cult che ha rivoluzionato il genere della risata in TV.
    Friends ha dimostrato non solo come sia possibile creare un’opera realmente corale, in cui il contributo di ciascuno è essenziale, affrontando temi anche meno scanzonati senza perdere il tono brioso e ironico, che all’apparente superficialità oppone un’intelligente comicità, ma anche come si possa realizzare una serie tanto longeva (durata ben 10 stagioni!) e popolare, utilizzando un’idea fondamentalmente molto semplice. Priva di una colonna sonora di grande impatto (ciò che rimarrà scolpito nella vostra mente sarà soltanto l’ormai celeberrima sigla, “I’ll be there for you”), di effetti speciali o trovate registiche mirabolanti, Friends racconta le “ordinarie” vicende di una simpatica ed eterogenea cricca di amici intorno alla trentina (il “fatidico” giro di boa), impiegando la struttura elementare delle situation comedy: immagini di repertorio e set perlopiù invariati, inquadrature senza guizzi di stile e ben poche esterne.
    Ciononostante questa eccezionale serie sprigiona una magia tutta particolare, e la sua forza risiede in sei ragioni principali: Monica, Rachel, Phoebe, Joey, Chandler e Ross. Grazie al fortunato incontro tra l’estro creativo del trittico Bright-Kauffman-Crane e un cast davvero sorprendente, una sceneggiatura frizzante e originale si fonde con il virtuoso scambio di “energie” tra gli attori. Ad accompagnarci e intrattenerci lungo lo spassoso percorso dei 236 episodi sono sei incredibili personaggi fuori dagli schemi, il vero motore propulsivo delle storie di cui sono protagonisti.
    Mai come in questo caso ci fu scelta più azzeccata del cast (un esempio per tutti è il vulcanico talento comico di Matthew Perry), e se tanto di ola celebrativa spetta ai geniali autori, questi “sei personaggi in cerca di interpreti” devono la loro straordinaria vitalità comunicativa al cast che con tanta generosità li impersona, creando per loro una gamma espressiva talmente particolare da fargli “bucare” il teleschermo e balzarne fuori. A loro volta gli attori devono ai loro alter ego televisivi una notorietà che difficilmente li farà dimenticare dal grande pubblico... permettendo anche loro di incassare, stagione dopo stagione, cachet da capogiro!
    La trama è totalmente avviluppata attorno ai sei protagonisti (ma non vanno dimenticati i meravigliosi contributi di tanti comprimari e guest star che si alternano durante gli episodi) e in una girandola variegata e imprevedibile di umorismo icastico e brillante, veniamo travolti dalla comicità di questa schiera irresistibile in cui i nostri “fantastici 6” si avvicendano, passandosi continuamente la staffetta, tra amori, litigi, imprevisti, (dis)avventure... e chi più ne ha più ne metta! I contorni dei personaggi, netti e delineati nelle loro sfumature, ma continuamente sul punto di frastagliarsi, sono caratteri mobili che aggiungono sempre nuove gamme cromatiche, sbilanciando gli equilibri; e i loro rapporti vicendevoli mutano, anche drasticamente e imprevedibilmente, nel corso delle stagioni.
    Pur se tutti pregni di un personalissimo umorismo e fonti dei più svariati pretesti comici con le loro bizzarre manie e nevrosi, i difetti e le debolezze (che in fondo abbiamo tutti... anche se in forme meno tipizzate), un particolare elogio va alle menti che hanno scaturito i due personaggi più gustosamente originali e “sopra le righe” della serie: Phoebe e Joey (e i dialoghi tra i due sono davvero imperdibili!), l’una con le sue stravaganze di cui sarà impossibile non innamorarsi (risuonano nelle nostre orecchie le meravigliosamente stonate canzonette, come “Smelly Cat”, Gatto rognoso, scaricabile come mp3 da tanti fansite), l’altro con il suo irresistibile fascino da macho “tontolone”. Proprio da Joey, il personaggio italoamericano più amato dal pubblico, è scaturito uno spin-off della serie, che però non ha riscosso lo stesso successo, a testimonianza dell'equilibrio che deriva proprio dalla presenza di tutti e sei i protagonisti.
    È facile desiderare di essere il settimo “friend” del gruppo, sedersi a gustare un cappuccino al Central Perk, o sbirciare le fattezze del misterioso nudista dall’appartamento di Monica. Insomma, alzi la mano chi non ha mai visto Friends e, nel farlo, non è stato conquistato all’istante dalla rocambolesca combriccola di New York! E se qualcuno di voi, scettico impenitente, dovesse ancora chiedersi la ragione di tanto successo... si ricordi che questo prodotto va maneggiato con un bel po’ di sano senso dell’umorismo!

    http://www.alphabetcity.it/index.php?com=articolo&id=1448
     
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