Chuck: chi ha detto che Tron non era un gran film?

recensione da Alphabet City

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    Tra una missione per salvare il mondo e la riparazione di un cellulare, è impossibile non abbracciare la filosofia nerd di questo eroe per caso - ma non troppo

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    Cosa vuol dire essere nerd? Mai risposta fu più semplice per chi scrive, orgoglioso rappresentante di questa categoria di esseri umani che ha dedicato la sua vita a uno stile alternativo e votato alla preservazione di alcune tradizioni che forse un giorno potremo definire millenarie. Essere un nerd significa amare la saga di Guerre stellari, fermo restando che L’Impero colpisce ancora è il film migliore della serie. Significa avere visto Tron quando uscì al cinema, e già questo basterebbe, ma anche considerarlo un capolavoro dell’arte cinematografica. Significa essere in grado di dominare qualunque apparecchiatura elettronica con la stessa maestria che ha Valentino Rossi in sella alla sua Yamaha. Essere nerd vuol dire sapere sempre come rispondere a una domanda, anche quando non si conosce la risposta, usando in quel caso sarcasmo, ironia e sagacia, con l’inevitabile conseguenza di essere sbeffeggiati quando non percossi o peggio ancora cosparsi di pece e ricoperti di piume. Ma cosa più importante, essere nerd significa dominare il mondo. Qualche esempio: Bill Gates, Steve Jobs, Larry Page e Sergey Brin. Questi quattro uomini hanno cambiato il concetto stesso di vita umana nel corso degli ultimi trent’anni e tutti portano la penna nel taschino della camicia a maniche corte. Per tutte queste ragioni un nerd è capace di fare qualunque cosa, perché l’ha imparata dai libri, dai film, dai videogiochi, dalle interminabili suite di tastiera Prog che escono dalle casse, fatte in casa ovviamente, del fantastico impianto stereo scelto pezzo per pezzo. Tutte cose per cui il nerd ha tempo perché le ragazze non escono con lui, se non per parlare del loro bellissimo fidanzato con quel dolcissimo orsetto (fottuti Ewoks!) del loro amico nerd, così sensibile e comprensivo ed educato e simpatico.
    Tutto questo significa essere nerd e il mondo deve temerci, perché già adesso controlliamo in qualche modo le vite di voi esseri normali e solo il contegno che da sempre ci contraddistingue ci impedisce di passare le nostre giornate seduti su di una poltrona accarezzando un gatto bianco, mentre riflettiamo sulla nostra prossima mortifera mossa. Pensateci bene, quasi tutti i cattivi che quel fanatico di James Bond ha sconfitto nel corso della sua lunga carriera altro non erano che geniali nerd che avevano dedicato la loro vita al progresso e alla conoscenza, convertiti al Male solo a causa dell’indifferenza della società. Anche per questo Chuck è una serie geniale, perché come diceva Sylvester Stallone in Demolition Man, “C’è bisogno di un pazzo per prendere un pazzo”. E Chuck Bartowsky, tecnico della Nerd Herd, società di supporto tecnico per i normali che non sanno perché il mouse non si muove quando è staccato dalla porta usb, giovane genio espulso da Berkley a causa del suo ex migliore amico, è l’uomo perfetto per salvare il mondo dai cattivi, perché sarebbe potuto essere uno di loro. Solo che Chuck è buono e usa l’Intersect, l’archivio di tutti i segreti dei servizi americani che ha incamerato nel suo capiente cervello, per salvare a ogni episodio la democrazia, imparando contemporaneamente qualcosa di più su di lui e sulla vita che gli era stata preclusa per molti anni. Circondato da altri come lui, l’amico di una vita Morgan Grimes, una barba nata per giocare a Metal Gear Solid, e l’incredibile coppia di fatto Lester e Jeff, e protetto dall’esercito di due elementi formato dal roccioso John Casey e dalla bellissima e letale Sarah Walker, Chuck si destreggia soprattutto nella difficile missione della crescita emotiva di un ragazzo che vorrebbe pascolare in un mondo fantastico in cui i nemici si sconfiggono con la fedele Light Sabre e la donzella di turno una volta salvata ti si offre anima e soprattutto corpo come ricompensa per il tuo coraggio. Invece il quotidiano è fatto di delusioni e difficoltà e non basta consegnare alla giustizia un trafficante di materiale nucleare o un terrorista pericolo pubblico numero uno per spegnere la lampada sul comodino soddisfatti. Perché un nerd è un sognatore, vuole cambiare il mondo per renderlo migliore donandogli l’energia pulita a costo zero - e se gli date il tempo vi assicuro che il nerd giusto ci riuscirà.
    Chuck è una serie che racconta la speranza di una vita migliore, in cui la più bella della scuola si mette con quello più intelligente, in cui le meschinità dettate dall’ignoranza e dall’egoismo non esistono perché cancellate dalla forza di valori forti come l’amicizia e l’amore e in cui la famiglia è quella che ti costruisci, la migliore possibile, non quella che le convenzioni dicono che debba essere. La saga spionistica del giovane Bartowski è molto più di un’innocua serie giovanile davanti alla quale si incantano i peggiori sfigati che potete immaginare in attesa che Sarah si cimenti in una catfight in minigonna con qualche sensualissima agente nemica; in realtà Chuck è una scheggia impazzita capace di mandare in corto circuito gli oliati meccanismi della società rincorrendo quella chimera sovversiva sulla quale l’America si è paradossalmente costruita. E il sogno di un nerd che si avvera può cambiare la vita di tutti per sempre.

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