John/Don: "Così diversi eppure così vicini"

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    Oltre a essere il protagonista indiscusso di Mad Men, la serie drammatica più acclamata del momento, Jon Hamm è noto come uno degli uomini più affascinanti del pianeta. Nella vita di tutti i giorni, Hamm è un uomo molto diverso dal Don Draper di Mad Men. Non solo nei modi di fare - appare molto più timido e introverso di quanto non lo sia in tv - ma anche nel vestire, preferendo una t-shirt e un paio di jeans agli elegantissimi completi, alle camicie rigidamente bianche e alle lunghe cravatte che lui è solito indossare nello show; non che alle donne dispiaccia. Don è certamente l’archetipo dell’uomo desiderato dal gentil sesso: bello, tenebroso, devoto al lavoro e ai figli, bravo a letto e pieno di vizi da correggere. Le donne sanno però che tanto un uomo è più uomo, altrettante sono le probabilità che sia pieno di difetti. E questo ha aiutato il caro Hamm a farsi riconoscere anche dal sesso forte, perché Don è quel tipo di uomo che ti tradisce e non te lo dice, eppure geloso, eccessivamente attaccato al denaro e autoritario.

    Certo, Mad Men è ambientata negli anni ’60, un’epoca diversa dalla nostra, quando molte delle agitazioni che hanno cambiato per sempre il rapporto tra le donne e gli uomini dovevano ancora accadere. Ma nonostante il progresso, le libertà individuali, la ritrovata laicità dei paesi e degli individui, John Hamm si sente fortunato di non aver ereditato alcun aspetto del suo personaggio, sbandierando apertamente il suo amore per la sua unica donna, la quale non deve quindi temere lo spirito d’iniziativa delle numerose “groupie” che corrono appresso al fidanzato.

    Ogni volta che una nuova stagione di Mad Men giunge al termine, chi ha scavato nei silenziosi stati d’animo di Don fino a scorgere in profondità il suo doloroso scoraggiamento per una vita vissuta nella menzogna, ha la sensazione che lo show in onda su AMC gli darà l’opportunità di conoscere un nuovo Draper negli episodi a venire. Puntualmente, sembra come se quest’uomo sia a un passo dal migliorare se stesso, per scoprire poi che tutto è come prima, se non peggio di prima: nuvole di tabacco sempre più grandi, donne sempre più svestite, e bicchieri sempre più stracolmi d’alcol. Don è distrutto per aver mandato in pezzi la sua famiglia ma al tempo stesso non sembra importargliene davvero, la sua vita va avanti, è in grado di resettarsi e trovare nuovi stimoli, è come se il suo barile fosse senza fondo. Tuttavia, questo è il massimo che puoi aspettarti da un uomo che ha vissuto quel genere di esperienze: sbattuto da una famiglia all’altra, testimone della morte di un padre burbero e violento, proprietario di un’identità non sua sottratta a un militare per sfuggire alle crudeltà della guerra.

    Comprendere Don è meno semplice di quanto non lo sia capire cosa si nasconde dentro il suo interprete. E forse è questo ciò che affascina i tanti telespettatori che ogni domenica si sintonizzano su AMC, e che ha permesso a Mad Men di essere negli ultimi due anni la serie drammatica migliore della tv americana agli Emmy Awards; con una corsia preferenziale già tirata a lucido per l’edizione di quest’anno. Eppure, secondo Hamm è proprio questa distanza che lui e Don si sono presi l’uno dall’altro a rendere la sua interpretazione semplice e convincente. Si dice che per un attore recitare nei panni di un personaggio agli estremi sia più facile di doversi confrontare con un ruolo che gli ricorda se stesso. “Sono molto diverso da lui nella vita di tutti i giorni”, ha ammesso recentemente l’attore 39enne. Ma se proprio dovesse cercare un punto d’incontro, questo sarebbe guarda caso la famiglia. Anche Jon, sfortunatamente, è rimasto orfano da ragazzo - un padre morto di diabete quando lui aveva 20 anni e una madre sconfitta dal cancro dieci anni prima.

    Lutti che ispirano la sua interpretazione di Don Draper ma soprattutto la sua vita di tutti i giorni. Perdite che gli hanno insegnato ad apprezzare quello che ha finché lo ha, a cominciare dalla sua ragazza, la sceneggiatrice e attrice Jennifer Westfeldt, che su Parade definisce “l’amore della sua vita”. “Perdere entrambi i genitori in giovane età mi ha fatto capire che non si può davvero controllare la vita”, continua Hamm. “Ho smesso di credere nell’esistenza delle fiabe molto tempo fa. Tutto quello che puoi fare, è spingerti in una direzione e vedere cosa succede”. Sorprendentemente, è lo stesso attore a racchiudere in poche, semplici parole la chiave di volta di Mad Men. Dopotutto, cosa sono i pubblicitari se non degli inguaribili ipocriti, strapagati per raccontare alla gente splendide fiabe, fingendo di non custodire per primi la consapevolezza che la vita di magico ha poco.

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