Sigarette, Martini, bikini: tornano gli anni 60 di Mad Men, capolavoro scritto e prodotto da Matthew

Da domani in ateprima alle 23:00 su FX

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    Sigarette, Martini, bikini: tornano gli anni 60 di Mad Men, capolavoro scritto e prodotto da Matthew Weiner. In onda su Fx dal 2 dicembre alle 23.00 (in esclusiva su corriere.it i primi minuti della quarta stagione), la serie racconta la vita dei creativi di Madison Avenue, la nascita della pubblicità, un’epoca diversa. Soprattutto, racconta di uomini e donne in lotta per avere ciò che vogliono, e nascondere ciò che temono. I pubblicitari creano nuove parole e nuove immagini per vendere un prodotto. Nascondo qualcosa, enfatizzano altro. Così fanno i personaggi di Mad Men: creano una nuova immagine di sé, attraente e ripulita, e la danno in pasto al mondo. Cercano di fare buona pubblicità a se stessi. Il campione di questa sottile arte dell’illusione altrui e propria (e della conseguente disillusione) è il protagonista Don Draper, interpretato dal bravo e affascinante Jon Hamm. Allo scorso Festival di Venezia l'attore era in laguna a presentare The Town, film diretto da Ben Affleck. Tanto in sala stampa quanto sul tappeto rosso, Hamm ha attirato l'attenzione ben più di Affleck, segno concreto della nascita di un nuovo divismo tutto televisivo.

    VERTIGINE
    - Don Draper ha tutto, eppure da un momento all’altro rischia di perdere tutto. Forse però questa vita sull’orlo del precipizio è ciò che desidera. «Don – spiega Hamm - è un uomo che ha inventato e reinventato se stesso quasi da zero, assumendo letteralmente l’identità di un'altra persona per proiettarsi in un’altra vita. Credo che questo sia profondamente americano, è una storia tipicamente americana. E' un uomo che un giorno sembra avere tutto sotto controllo, si sente il padrone dell’universo, e un attimo dopo invece è a terra. La sua vita è forse ben rappresentata dall’immagine della vertigine, non a caso nella sigla iniziale vediamo un uomo che sta cadendo... Durante la quarta stagione, abbia voglia o no, Don deve reinventarsi un'altra volta, di nuovo adattarsi a nuove circostanze, di nuovo trovare una soluzione. Questo continua ricerca è una delle forze trainanti della serie. Don è sì un personaggio televisivo, ma è come se vivesse una vita reale sullo schermo, e quindi si evolve, cambia al variare delle circostanze, e le sue azioni hanno delle conseguenze».

    SOGNO
    - Interpretare Don Draper è una bella sfida per un attore. «È fantastico vivere per così tanti anni con un personaggio così complesso. Non si ha spesso questa opportunità, in effetti in un certo senso sono viziato: è un ruolo da sogno, qualunque attore vorrebbe interpretare un personaggio capace di mettere in luce tutti gli aspetti dell’esistenza umana. Quando interpreti un simile personaggio, ormai un’icona, tocca poi a te cercare altri ruoli, essere capace di far vedere cosa sai fare di diverso».

    QUALITA'
    - A luglio Mad Men conquistava la copertina sui «Cahiers du Cinéma»: anche i cinefili francesi adorano la nouvelle vague del piccolo schermo. «Il piccolo schermo ha cambiato il modo di raccontare le sue storie – continua Hamm - Penso che siano stati The Wire di David Simon e I Soprano di David Chase a fissare il nuovo standard. Prima i telefilm raccontavano storie senza cambiamenti, gli episodi si susseguivano uno dopo l’altro, uno separato dall’altro, i personaggi non invecchiavano e si comportavano sempre alla stessa maniera. Le storie potevano essere molto divertenti e anche molto commoventi, ma non c’era l’idea di personaggi capaci evolversi nel tempo. Adesso invece siamo di fronte a un cambiamento, a un nuovo modo di raccontare prendendo in considerazione l’arco narrativo di un’intera stagione, formata da diverse puntate. E’ come lavorare a un film che dura ore e ore. Si può così raccontare una storia più lunga, ed esplorare nel profondo i personaggi. Questo ha reso la Tv così straordinaria».

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0 replies since 1/12/2010, 23:06   106 views
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